Di seguito la descrizione del progetto da parte di Suor Bernadette,
“La cucina sarà utile per la dimostrazione alle mamme di come combinare gli alimenti presenti sul territorio. In questo modo si potrà intervenire nella lotta alla malnutrizione infantile.
Purtroppo moltissimi bimbi della zona soffrono per questo problema che amplifica gli effetti negativi di gravi malattie ( es. la malaria ) molto presenti sul territorio. L’alimentazione della zona è spesso molto monotona,le famiglie tendono a cucinare sempre un solo alimento fra i “grani” presenti localmente ( fagioli, nocciole, mais ecc.) invece di mescolarli, permettendo così il più possibile un’ottimizzazione dell’equilibrio alimentare ( grassi, proteine, carboidrati ) .
L’attività di educazione di questo tipo è difficile da attuare durante le visite ai villaggi, ove le suore insegnano spesso anche la coltivazione nei campi e svolgono vaccinazioni e altre attività preventive.
La cucina con la presenza di acqua in loco (che nei villaggi sperduti deve essere potata con l’auto con cui viaggiano gli operatori e servire a numerose altre necessità immediate), aiuta a far vedere le buone condizioni igieniche in cui cucinare .
Nell’ospedale della Divina Misericordia affluiscono vari pazienti soprattutto mamme partorienti o con bambini malati spesso malnutriti.
Come la maggioranza degli ospedali africani periferici anche questo non possiede una cucina per gli ammalati . I degenti ricevono il cibo dai parenti, che sono poveri e non riescono quindi ad accedere tramite la famiglia ad una alimentazione sufficiente. La cucina negli intenti dovrà servire anche a dare un pasto mattutino a queste persone prima che vengano somministrati i farmaci.